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La voce delle vittime del terrorismo : contraddizioni di una memoria silenziosa

Monica Jansen

Résumé

Dopo la pubblicazione nel 2007 dell’autobiografia di Mario Calabresi Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo, pare di assistere alla nascita di un nuovo filone nella memoria culturale degli anni di Piombo, quello della testimonianza delle vittime, esclusa finora sia dalle memorie degli ex brigatisti, sia da quella dello Stato italiano che ferma ogni strage nella forma di ‘mistero’ ricorrendo allo segreto di stato, esente di giustizia giuridica e umana. Il bisogno di rispondere proprio alla domanda senza risposta che segna il destino dei familiari delle vittime, lo sente anche chi cerca di dare una forma intelligibile a un passato “da non dimenticare”. Così per esempio Carlo Lucarelli conclude l’episodio di Blu Notte dedicato a Piazza Fontana con la riproduzione della lettera al Presidente Ciampi in cui i rappresentanti dei familiari dei caduti si auspicano che “la verità storica costituisca una forma di giustizia risarcitoria” per i morti, per il paese e per le future generazioni. Sono proprio le vittime, o meglio chi ne fa le veci, che dopo il 2007 danno sfogo, spesso con amarezza e con odio, alla loro storia taciuta. Sono stati pubblicati vari saggi e testimonianze che tentano di fornire i dati statistici e anagrafici dei morti e che si rivolgono a volte con toni aggressivi a chi dice di essersi pentito degli errori commessi in passato. Dopo l’estinguersi dell’ideologia rimane pur sempre la responsabilità verso il dolore causato. Le pubblicazioni vengono tutte raccolte sul sito dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, che funge da portavoce e intermediario con il pubblico e con le autorità. Il 9 maggio 2008 è poi stato inaugurato il primo Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, in occasione del quale è stato pubblicato il volume Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con l’obiettivo, a detta del Presidente della Repubblica, di “colmare un vuoto di memoria”. Ci si può chiedere se si tratta di una memoria complementaria a quella delle ragioni e azioni del terrorismo, raccontate nelle numerose testimonianze dei reduci della lotta armata, o se invece si tratti di nuovo di una memoria divisa. Chi si impegna a riscrivere la memoria del terrorismo e con quale scopo ? È possible contraddire la voce delle vittime ?

Bibliografia

- Agasso, Renzo & Agasso, Domenico. Il piombo e il silenzio. Le vittime del terrorismo in Italia (1967-2003). Milano : San Paolo, 2008.

- Arditti, Roberto. Obiettivi quasi sbagliati. Milano : Sperling & Kupfer, 2007.

- Associazione Italiana Vittime del Terrorismo

- Blog La storia nascosta

- Blog Macchie di silenzio

- Calabresi, Mario. Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo. Milano : Mondadori, 2007. [+ DVD con Luca Zingaretti]

- Casalegno, Andrea. L’attentato. Milano : Chiare Lettere, 2008.

- Corsini, Piero & Giovanni Minoli. Eroi come noi. Milano : Rai-Eri Rizzoli, 2006.

- Fasanella, Giovanni & Antonella Grippo. Il silenzio degli innocenti. Milano : Rizzoli, 2006.

- Lucarelli, Carlo. Piazza Fontana. Lo speciale di Blu notte. Misteri italiani ; Libro + DVD. Torino : Einaudi, 2007.

- Mattei, Giampaolo & Giommaria Monti. La notte brucia ancora. Primavalle. Il rogo che ha distrutto la mia famiglia. Milano : Sperling & Kupfer, 2008.
Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana, Roma : Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2008.

- Telese, Luca. Cuori Neri. Dal rogo di Primavalle alla morte di Ramelli 21 delitti dimenticati degli anni di piombo. Milano : Sperling & Kupfer, 2006.